Differenze tra ecopelle, pelle vegan e pelle ecosostenibile

Differenze tra ecopelle, pelle vegan e pelle ecosostenibile
10/08/2022

Differenze tra ecopelle, pelle vegan e pelle ecosostenibile

Negli ultimi anni si è registrata una forte tendenza a trovare proposte alternative all’utilizzo della pelle nella realizzazione di indumenti e accessori. Il rispetto per gli animali, l’inquinamento ambientale e una maggior consapevolezza verso la propria “Carbon Footprint” ha portato le persone ha compiere scelte più sostenibili, influenzando molto le scelte d’acquisto dei capi di pelletteria.

Sul mercato oggi si trovano diverse alternative alla pelle animale: troviamo l’ecopelle, la finta pelle e la pelle vegana. Vediamo quali sono le differenze per ciascuna.

Caratteristiche dell’ecopelle

L’ecopelle viene spesso confusa con la finta pelle, ma si tratta di una vera e propria pelle di origine animale. Ciò che la contraddistingue dalla vera pelle, è la lavorazione che segue un protocollo a basso impatto ambientale e rispetta determinate normative. Dunque si può definire l’ecopelle un prodotto ecologico, perché privo di materie tossiche per l’ambiente e per l’uomo.

Caratteristiche delle pelli vegane

Questo tipo di pelle non prevede materiale di origine animale, ma si avvale di fibre naturali o materiali sintetici e plastici (in tal caso si definisce finta pelle). Sebbene non siano di origine animale, queste pelli vegane subiscono trattamenti chimici con prodotti tossici per l’ambiente come per esempio colle e tinture, che li rendono poco ecosostenibili, nonostante siano animal free.

Possiamo quindi affermare che rinunciare alla vera pelle non significa per forza intraprendere una strada ecologica perché tutto dipende dal processo di lavorazione del prodotto e dall’impatto che quest’ultimo ha sull’ambiente.

Pelli ecologiche e sostenibili

Oggi diversi produttori di borse hanno scelto di imboccare strade più sostenibili, proponendo borse e accessori realizzati con materiale di origine naturale, senza trattamenti nocivi o sfruttamento animale. Stiamo parlando di ecopelli nate dagli scarti dell’industria ittica (vedi per esempio la pelle di Pirarucù, enorme pesce dell’Amazzonia che era a rischio estinzione, e che oggi è stato ripopolato) o da materiali di origine 100% vegetale (biofabbricati) a basso impatto ambientale.

Per quanto concerne le pelli vegetali, non possiamo non citare il prodotto ricavato dalle foglie di “Alocasia” dette anche “orecchie di elefante” per via delle grandi dimensioni. Da questa foglia si ottiene un materiale molto simile alla vera pelle, confortevole e duraturo. A basso impatto ambientale, la coltivazione dell’Alocasia avviene in aree sostenibili che promuovono il rimboschimento, aiutando l’ossigenazione di tutta l’area. I suoi rifiuti vengono compostati e utilizzati come fertilizzanti per il terreno, tutelando flora e fauna della zona.

Un altro materiale alternativo 100% vegetale utilizzato per creare ecopelli è lo scarto della frutta, che trova una seconda vita in un materiale molto simile alla pelle con cui si possono realizzare borse e accessori. Stiamo parlando di bucce di mela, albicocche, banane, uva, funghi, foglie di ananas ma anche residui di caffè e tè.

Un esempio molto interessante è quella di Fabriano che realizza zaini e astucci con “pellemela” artigianale, ricavata per il 50% da scarti delle lavorazioni delle mele del Trentino.

 

Se desideri saperne di più su questi materiali alternativi alla pelle per la realizzazione delle tue borse, contattaci! Saremo lieti di aiutarti!